Si informa la cittadinanza che sono stati riscontrati casi di infestazione da Ifantria Americana nel territorio comunale, non pericolosa per l’uomo e gli animali. I peli che ricoprono le larve non sono urticanti.
Per informazioni sempre aggiornate e dettagliate in merito all'insetto, e su come trattarlo, si invita a visitare il sito di Regione Lombardia dedicato: https://www.fitosanitario.regione.lombardia.it/wps/portal/site/sfr/DettaglioRedazionale/organismi-nocivi/insetti-e-acari/red-hyphantria-cunea-sfr
Come trattarlo: https://www.fitosanitario.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/ec402fd6-9bc3-4416-8a2f-fbcb9d0dbda3/INTERVENTI+FITOIATRICI+Ifantria+americana.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE-ec402fd6-9bc3-4416-8a2f-fbcb9d0dbda3-o1DhCXO
Cos’è
L'ifantria americana, il cui nome scientifico è Hyphantria cunea, è un lepidottero che può infestare alberi e arbusti, causando defogliazioni. Sul finire dell’estate la sua presenza si registra in molte zone d’ Italia, soprattutto in Pianura Padana. Non è pericolosa per l'uomo e gli animali, ma può causare danni estetici alle piante, è infatti un insetto molto vorace in grado di scheletrizzare completamente gli alberi colpiti. Generalmente però non si configura come un problema in quanto le piante, se non presentano fattori di stress pregressi, riescono a superare senza problemi la defogliazione che tipicamente avviene in stagione avanzata, quando l’energia prodotta dalle foglie e necessaria al sostentamento è già stata ampiamente prodotta.
Tale parassita viene spesso confuso con la Processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) che, invece, si sviluppa solo su esemplari di conifera ed ha un ciclo vitale che raggiunge l'apice all'inizio della primavera. Gli insetti presentano colorazioni e forme della peluria diverse, come visibili nelle immagini seguenti
Origine e diffusione
Hyphantria cunea è una specie originaria del Nord America. In Europa è stata segnalata per la prima volta negli anni ’40 del Novecento in Ungheria; in Italia è stata rinvenuta per la prima volta negli anni ‘80 in Emilia-Romagna, in provincia di Reggio Emilia e negli stessi anni si è diffusa anche in Lombardia. Attualmente risulta diffusa nel Nord e Centro Italia.
Per maggiori informazioni sulla diffusione di H. cunea visualizza la mappa dell’EPPO.
Come riconoscerlo
Gli adulti di H. cunea misurano dai 11 ai 15 mm circa di lunghezza, con un’apertura alare di circa 25-30 mm e il loro corpo è ricoperto da una pubescenza di colore bianco; le ali possono essere completamente bianche o con numerose macchie di forma variabile e di colore nero.
Le larve appena schiuse misurano circa 2 mm di lunghezza e raggiungono i 30-35 mm a maturità, la loro colorazione varia dal giallastro nelle giovani larve al bianco-grigiastro-verdastro nelle larve mature; hanno una forma allungata, cilindrica e sono dotate di capo nero e ornate di lunghi peli eretti bianchi e nerastri che non sono urticanti e pericolosi per l’uomo e per gli animali.
Hyphantria cunea compie nei nostri ambienti due generazioni all’anno.
Gli adulti sfarfallano in primavera inoltrata, dalla fine di aprile a tutto maggio. Le femmine depongono un elevato numero di uova (circa 600) sulla pagina inferiore delle foglie delle piante ospiti.
Le larve nelle prime età sono gregarie, rodono le foglie e tessono tele sericee con le quali raggruppano germogli e foglie. Dalla quinta-sesta età in poi si disperdono sulle piante e defogliano voracemente le piante ospiti, fino a completo sviluppo. Una volta raggiunta la maturità tra la fine di giugno e inizio luglio, si rifugiano in anfrattuosità corticali o in altre tipologie di ricovero e lì si incrisalidano. Dopo 10-15 giorni circa emergono nuovi adulti che si accoppiano, depongono nuove uova e danno origine alla seconda generazione di larve, più dannosa della prima. Le nuove larve si nutrono fino alla fine di settembre circa, dopodiché cercano anfratti dove incrisalidarsi e passare l’inverno.
I segni tipici di una pianta infestata da H. cunea sono i nidi sericei biancastri sulle chiome (possono essere individuati sulle foglie e sui rami) e la presenza di rami defogliati che, nel caso di infestazioni di notevole entità, possono interessare l’intera pianta ospite.
Gli adulti di H. cunea possono essere confusi con quelli di Euproctis chrysorrhoea Linnaeus, 1758, un altro lepidottero defogliatore; tuttavia, le larve sono ben distinguibili in quanto quelle di E. chrysorrhoea sono di colore nerastro, con macchie di pubescenza bianca e con il capo di color bruno.
Ospiti e danni
Hyphantria cunea è una specie polifaga e può attaccare latifoglie ornamentali, frutticole e forestali, sia piante arboree che arbustive. In letteratura sono riportate circa 200 specie ospiti in Europa e tra quelle preferite rientrano i gelsi (Morus alba e M. nigra) e l’acero americano (Acer negundo).
I danni associati alle infestazioni da H. cunea sono dovuti all’attività trofica dalle larve che si nutrono delle foglie delle piante ospiti, scheletrizzandole. I peli che ricoprono le larve non sono urticanti.